giovedì 6 maggio 2010

I DIRITTI NATURALI DEI BAMBINI.

1 IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmati dagli adulti
2 IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti.
3 IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura.
4 IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare.
5 IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco.
6 IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani sin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria sana.
7 IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a caminare per le strade.
8 IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi.
9 IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dei ruscelli.
10 IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.

domenica 2 maggio 2010

SUI FIGLI.

E una donna che reggeva un bambino al seno disse: paralci dei figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa-
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi. E benchè vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri: essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime: esse abitano le case del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi: la vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'arciere; poiché come ama egli il VOLO DELLA FRECCIA così ama la fermezza dell'arco.

(Il profeta GIBRAN KALHIL GIBRAN)